Contado di Gulisano
11 Gennaio 2024Petralia Soprana
11 Gennaio 2024Gli Stati feudali del comprensorio madonita furono annessi al patrimonio di casa Moncada nel 1577, con le nozze di donna Aloisia De Luna e Vega e don Antonio Aragona, duca di Montalto. A partire da quella data i Moncada, oltre a vantare ormai da diversi anni il titolo di principi di Paternò, ebbero la possibilità di presentarsi anche come duchi di Montalto, conti di Collesano, signori di Scillato e delle due Petralie e baroni di Bilici. Questo giustificava il diritto di nomina degli amministratori delle due terre al conte di Collesano.
Petralia Sottana o ‘inferiore’
Secondo l’Amico la sua fondazione risale a un tempo più recente rispetto al centro superiore e si caratterizza per il gran numero di chiese che ne arricchiscono il tessuto urbano; sedici su ventiquattro risalgono ad un periodo compreso tra Quattro e Seicento e quattro appartengono ad ordini religiosi. La chiesa madre è dedicata all’Immacolata Concezione della Vergine e la prima traccia documentaria risale al 1501. Di poco successivo, risalente al 1508, è l’‘hospitale’ annesso alla chiesa di San Giuliano.
La fase di espansione dell’abitato continuò nel XVII secolo. Essa si attuò mediante la edificazione di nuove chiese come quella di San Nicolò, le cui prime notizie sono del 1651; mentre è del 1663 l’avvio della costruzione del convento dei padri Riformati.
Nell’ambito delle trasformazioni documentate tra Cinque e Seicento, è doveroso far riferimento a quelle che riguardarono la committenza dei Moncada Aragona. Ne è prova l’intervento eseguito nella chiesa della Misericordia, come attesta una lapide posta sulla sua facciata che ne data la costruzione al 1597, periodo in cui il centro era sotto il controllo di Antonio Aragona e Cardona, duca di Montalto, e della madre Maria Aragona principessa di Paternò. La costruzione del campanile della stessa chiesa viene invece datata 1604, mentre l’ampliamento dell’edificio sacro risale al 1612 (Fig. 1).
Il riferimento ai Moncada ritorna in una seconda lapide, datata 1615, posta sul portale della chiesa di Santa Maria alla Fontana, il cui ampliamento effettuato in quell’anno fu postumo rispetto all’innalzamento di una guglia sul vecchio campanile della struttura.
Tra i numerosi ampliamenti di edifici sacri che trasformarono il paesaggio urbano di Petralia Sottana nel XVII secolo, oltre agli interventi nel convento dei Cappuccini, tra il 1652 e il 1673, e alla ricostruzione della chiesa di San Rocco, nel 1694, va menzionato il grande cantiere della chiesa madre. Le opere, iniziate con l’ampliamento della fabbrica datato 1633, terminarono con la costruzione del campanile e della cupola rispettivamente nel 1680 e nel 1685. Gli interventi sulla chiesa sono documentati da due lapidi, la prima delle quali, apposta sulla porta secondaria del tempio, rimanda alla committenza del cardinale Luigi Guglielmo Moncada. Il documento, datato 1671, fa riferimento anche al governatore don Stefano Riggio, principe di Campofranco, sotto il cui governo furono finanziati dall’università di Petralia Sottana e dai giurati i lavori di completamento dell’edificio.
La seconda lapide, che attesta le opere eseguite sul campanile della chiesa madre, rimanda alla figura di Ferdinando Moncada e Aragona, principe e duca di Montalto, e a quella del governatore don Stefano Riggio, principe di Campofranco, che promosse a carico dell’università i costi di costruzione della fabbrica (Fig. 2).
Tratto da: G. Giugno, Architettura e committenza moncadiana a Petralia Sottana e Petralia Soprana, in G. Giugno, Città moncadiane. Architettura, potere, territorio. Edizioni Lussografica, Caltanissetta 2023, pp. 163-171.